Ecco l’intervento del nostro consigliere comunale Enrico Fumagalli in merito all’approvazione della revisione del piano di governo del territorio (pgt) vigente.
Segno distintivo della nostra lista è sempre stato il “CONSUMO DI SUOLO ZERO”: in quest’ottica abbiamo ovviamente votato contro il PGT della giunta Baldi.
È stato dichiarato (dall’Assessore Righini) che le scelte contenute nella variante sono state fatte non per azzerare il consumo di territorio ma per un suo miglior uso razionale; notiamo quindi ancora che il territorio è considerato come un bene da consumare – magari con parsimonia ma comunque da consumare – e non come qualcosa da tutelare.
Come ricordato dall’Assessore Righini, la stessa Legge Regionale 31 impegna i comuni a raggiungere il consumo di suolo zero entro il 2050, pur con ampio margine di discrezionalità.
Vogliamo ricordare che il consumo zero di territorio è oramai un argomento importante anche nel dibattito nazionale; lo scorso anno alla camera è stata approvata una proposta di legge – non discussa purtroppo dal senato – che prevedeva di arrivare al consumo zero di territorio a livello nazionale entro il 2050.
Come lista abbiamo presentato NOVE osservazioni alla VAS che andavano in questa direzione – unico gruppo politico a farlo – e che sono state tutte rifiutate, non perché irrealizzabili, ma perché non si condivide il principio del “consumo zero”.
Questa amministrazione aveva la possibilità di iniziare questo percorso in anticipo sui tempi, già da oggi, e ha invece perso un’occasione.
Come possiamo accettare una variante che prevede – dopo lo scempio in atto con il comparto C6 – di costruire altre aree residenziali dietro il nuovo centro sportivo, in zona Villa Pompea e Frazione Riva – lungo il naviglio, zona che sarebbe invece da tutelare, magari inserendola nel PLIS Martesana, insieme alle aree produttive lungo la Cerca e del comparto agro-alimentare in prossimità della TEM?
Notiamo ovviamente con piacere che è stato deciso di riportare a destinazione agricola le aree a nord: ma per proteggerle da future modifiche di destinazione d’uso si doveva inserirle nel P.A.N.E. (Parco Agricolo Nord Est).
Invece le uniche aree inserite nel P.A.N.E. sono quelle a ridosso del Molgora – guarda caso le sole aree non valorizzabili dal punto di vista economico, perché a rischio idrogeologico.
Il consumo di suolo zero è un modo diverso di vedere il nostro territorio, non è staticità e non è legato alle crisi contingenti. E’ un principio in cui crediamo e che abbiamo sempre difeso. Per tutto quanto premesso il nostro voto su questa variante non può che essere negativo.