Dirigenti: uno stipendio, una garanzia

nonLa rocambolesca vicenda dell’ordine del giorno Baldi/Pedercini, sulle presunte irregolarità di alcune gare d’appalto effettuate dalla giunta Stucchi, a più di un anno dalla presentazione ha avuto il suo epilogo nella seduta del consiglio comunale del 29 maggio scorso con l’ammissione delle irregolarità da parte della giunta stessa.

L’assessore Basile ha comunque tentato di scaricare parte della responsabilità sulla giunta precedente di centro-destra, nel corso della quale si sarebbero tenute alcune gare altrettanto irregolari; mossa sicuramente poco elegante da “tutti colpevoli, nessun colpevole”.

In questa vicenda però i veri protagonisti non sono i vari politici succedutisi alla gestione del comune (seppure la responsabilità politica ricada comunque anche su chi ha voluto queste figure senza essere in grado di controllarne l’operato) ma i dirigenti comunali che, come fatto notare dal nostro rappresentante in consiglio, oltre a non essersi degnati di presiedere nessuna delle gare citate, non sono stati in grado di intercettare ed evitare questi clamorosi errori che avrebbero potuto causare un danno erariale potenzialmente devastante per tutti i cittadini che pagano loro fior di stipendi e premi.

Da sempre contrari all’introduzione di figure apicali di così alto livello, non necessarie al funzionamento della macchina comunale, chiediamo un’assunzione di responsabilità da parte loro, in osservanza del motto tanto disatteso in Italia “chi sbaglia paga”, rinunciando al premio di risultato.

In assenza di una tale risposta positiva chiediamo alla giunta di introdurre criteri di valutazione che, anche a posteriori, consentano di tagliare effettivamente tali premi in presenza di evidenti mancanze da parte della dirigenza.

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